Ho un vicino di casa che è molto buffo, anche molto rompicoglioni eh, ma tanto buffo e tenero.
Ha novantadue anni, due figli che non lo guardano, una moglie al cimitero che lui ama come il primo giorno di nozze e una passione sfrenata per la tecnologia.
Il mio vicino, che appunto ha novantadue anni, in gioventù ha fatto il wedding planner, quando quello del wedding planner non era un lavoro.

Ha ancora le due auto d’epoca parcheggiate sotto casa, le usava per i servizi agli sposi e ora stanno li coperte da un copriauto ingrigito.
Il mio vicino ha anche due gatti e li tratta come se fossero figli suoi. Quando due estati fa è stato male li abbiamo curati noi, da lui tutto era un disastro, ma i due gattini erano tenuti come un fiore. Li chiama chichi e ninin, spesso li sgrida, ci dorme sempre insieme e gli fa un sacco di regalini. Come un papà fa con i suoi figli.
Quando curavamo i gatti uno si era nascosto in camera sotto al letto. Quel letto mi ha riempito di tenerezza. Era ingombro di cose della moglie e il mio vicino si era ricavato un angolino in cui dormire.
Tutti i giorni esce di casa, va dal medico, a far la spesa in tutti i supermercati della città, e per tutta la città voglio dire che che è capace di prendere tre autobus e metterci più di due ore tra andata e ritorno.
Quando è a casa riversa le sue vecchie videocassette su cd, tutto il giorno, fa solo quello. Quasi ogni sera viene da noi, ci suona alle 19.30 e ci porta un cd per i bambini con dei cartoni che lui aveva registrato dalla Rai negli anni ’90. Prima toglie le pubblicità poi scrive i titoli a mano usando un pennarello diverso per ogni lettera. Il giorno dopo viene a chiederci se li abbiamo visti e ci sgrida se diciamo di no. Di solito mi da anche tre caramelle di nascosto per i bambini e uno snack per il gatto.

Non ho il cuore di dirgli che il nostro gatto li vomita quasi sempre.


E poi parla, parla, parla e ancora parla. Ha rischiato di non far arrivare il mio compagno in tempo per la nascita del nostro bambino. Lo ammetto, a volte faccio finta di non esserci, se lo vedo uscire mi barrico in casa o se lo vedo al portone faccio il giro largo.
Ma poi realizzo che è proprio un figo, è l’unico capace di mandare via i ragazzi che vogliono farti cambiare contratto, li ubriaca di parole per almeno quaranta minuti, dopo il suo appartamento fuggono tutti a gambe levate e noi siamo salvi.
E’ un vicino molto buffo il mio.