Cane e padrone, un binomio indissolubile.

 Avete presente la“Carica dei 101”? La scena in cui Rudy e Pongo guardano e commentano le coppie donna/cagnolina che sfilano sotto la loro finestra? Stesso portamento, acconciatura ed espressione.

Dimenticatevi padrone e cagnoline snob della Londra anni ’60, questa è la storia di un cane anzianotto malato di artrosi, e del suo padrone con l’ernia del disco.

A casa mia, un uomo (mio marito) e un cane (il nostro) vivono un rapporto simbiotico imbarazzante da ormai 14 anni. Fisicamente non si somigliano, ma alcuni tratti li legano indissolubilmente:

  1. entrambi sono dei vertebrati, capaci di sopravvivere alcune settimane con pochi elementi a disposizione: un divano, del cibo in scatola, un televisore
  2. entrambi sono molto chiassosi, al limite della vergogna anche quando non si può fare a meno di portarli fuori e presentarli in società. Sono polemici, ringhiosi, incattiviti con il prossimo. Pisciano con disprezzo dove è appena passato l’avversario, ma poi girano l’angolo per evitare lo scontro. Appena dentro casa, la metaformosi: barcollano in cerca della cuccia dove rifugiarsi (o della toilette, a seconda della specie) ed emergono solo per alimentarsi
  3. entrambi entrano in un sonno profondo che somiglia ad un letargo, grugnendo rumori che chiamano “lievi disturbi del riposo”, e comunicano i bisogni primari con una gestualità elementare, spesso usando l’indice o il muso.

Questa la nostra vita fino a qualche mese fa. Poi un evento straordinario che li ha uniti ancora di più.
Ecco la storia vera di una malattia e della sua guarigione:

  1. il cane è il primo, con un’artrosi alle gambe posteriori. Inizia a trascinarsi su quelle anteriori, come se qualcuno gli avesse manomesso la spina dorsale dal busto alla coda,
  2. l’uomo è il secondo, accusa dei dolori alla schiena e comincia a deambulare come un tronco d’albero, come se qualcuno gli avesse manomesso la spina dorsale dal busto ai piedi,
  3. la famiglia si prepara spiritualmente alla estrema unzione del cane,
  4. la famiglia si prepara spiritualmente al fatto che probabilmente non si andrà a sciare,
  5. l’uomo comincia a farsi le punture di antidolorifici per una settimana,
  6. il cane, dopo una settimana di punture dell’uomo, comincia a sentire l’effetto delle medicine e si riprende (la cuccia viene spolverata e rimessa al suo posto),
  7. l’uomo fa una risonanza e prenota una operazione,
  8. il cane guarisce da una ferita alla zampa anteriore che sembrava ormai persa,
  9. l’uomo viene operato, mentre è sotto i ferri, un lunedì alle 14.15 circa, il cane improvvisamente si mette a correre,
  10. viene tolta la foto ricordo del cane dal comodino,
  11. l’uomo torna a casa,
  12. la famiglia compra un altro sacco di crocchette da 70 euro per il cane.

Io sono stata testimone di questi eventi. A chi mi chiede come stia mio marito dopo l’operazione, rispondo che gli sono tornati l’appetito e la voglia di uscire, e che fa di nuovo una cacca bella solida!

Merito delle crocchette?