Da quando nostra figlia undicenne ha cominciato a frequentare le scuole medie, è entrata nella nostra vita questa materia meravigliosa e utilissima che corrisponde al nome di EPICA.
Trattasi dello studio della mitologia e dei poemi di epoca classica, conoscenza fondamentale nel 2019, tanto da non lasciare spazio ad argomenti decisamente meno interessanti come educazione civica o informatica.

Avvinta dalle gesta dei prodi guerrieri dei tempi antichi, decido di immergermi nell’atmosfera omerica con i potenti mezzi digitali di oggi; ed ecco da Netflix sbuca una bella serie TV sulla guerra di Troia, 8 puntate che non si negano a nessuno e che mi conducono sulla scena che si apre sul decimo anno della guerra tra Greci e Troiani.

Vedetevela tutta d’un fiato, tranne l’episodio di Ifigenia che ancora non ci credo che l’abbiano veramente sgozzata per poter partire con il mare tranquillo.

Nella serie, Dei e Dee in carne ed ossa compaiono a fianco dei personaggi per commentare i loro destini.
La scelta delle attrici femminili discutibile:

Elena dovrebbe essere la donna più bella del mondo ma sembra una quarantacinquenne passatella un po’ troppo truccata;

Ecuba, la vecchia moglia di Priamo, dopo aver scofanato circa 50 figli sembra una coetanea di Elena appena uscita dall’estetista; Cassandra, a cui è stato dato il dono delle preveggenza ma non quello di trovare un parrucchiere aperto prima dell’inizio delle riprese.

Sugli attori maschili, invece, niente da dire:

Ettore sembra anche simpatico, oltre che strafigo;

Paride diventa anche coraggioso oltre che stragnocco;

Achille – un bel tocco d’uomo calvo e di pelle nera – non mi ha mai ispirato tanta ammirazione.

Ma il bello di guardare Troy è anche captare le licenze poetiche rispetto alla versione originale del poema, mettendo alla prova le reminiscenze letterarie dai tempi delle medie, per scoprirsi improvvisamente ignoranti.

Eccovi una serie di domande trabochetto su tutto quello che pensavate di sapere sull’epica e sull’Iliade… E le risposte vii faranno fare un figurone a cena alla prossima chiacchierata con gli amichetti seriofili.

In quale poema omerico viene raccontato l’episodio del cavallo di Troia?
Rispondere l’Iliade sarebbe troppo facile, visto che è lo stratagemma con cui i greci hanno alla fine vinto la guerra. Ma è la risposta sbagliata… Accennato brevemente nell’Odissea da un aedo alla corte di Alcinoo, dove Odiseeo ha fatto naufragio conoscendo la bella Nausicaa, l’episodio viene raccontato per filo e per segno da Virgilio mentre Enea cerca di sedurre Didone. E poi ci si chiede perchè la cartaginese si sia suicidata….

Ma quindi, come caspita finisce l’Iliade se non con la fine della guerra?
Il poema si chiude con i funerali di Ettore. A pensarci bene, già dalla prima riga Omero afferma di voler raccontare solo l’ira di Achille, che con l’uccisione di Ettore trova la sua vendetta per aver perso in battaglia l’amato Patroclo.

Qual è l’unica donna semidea?
Conosciamo il semidio Achille, vulnerabile solo nel tallone, e un’altra sessantina di semidei nella mitologia greca come Ercole, Orfeo, i Dioscuri. Ma tra essi c’è anche una donna, quella grandissima zocc… bellezza di Elena nata da Leda e Zeus nella sua migliore trasformazione in cigno. Ha come unico potere magico quello della bellezza estrema, che tanta fortuna non le porta. L’unico vantaggio è ricongiungersi nell’Ade con l’anima di un altro semidio, Achille, come in una vera telenovela sudamericana.

Perchè Paride viene rappresentato come un pastore quando sceglie Afrodite nell’episodio della mela?
Il pargolo, destinato a chiamarsi Alessandro e diventare re di Troia per circa 30 minuti, tra la morte del padre e la sua, era stata riconosciuto come portatore di sventure e quindi allontanato da palazzo e lasciato alle cure di un pastore, fino a maggiore età. La vita in fattoria gli ha fatto proprio bene perchè cresce sano, vigoroso e figo, ma la compagnia delle capre non ha aiutato le sue doti sociali: la prima sera tra la sua vera famiglia, appena capisce di essere principe, si ubriaca …. nella prima gita fuori porta per curare i rapporti commerciali con Sparta rapisce la moglie del re Menelao. Può solo migliorare….

La schiava di Achille era Briseide o Criseide?
Facile, perchè Criseide, schiava di Agamennone, viene richiesta indietro dal sacerdote Crise, suo padre, e per placare le ire di Apollo Agamanenne alla fine la restituisce. Briseide invece non se la fila nessuno, non c’è nessun Brise che viene a chiederla indietro e quindi è quella sfigata che rimane con Achille, che poi passa ad Agamaennone, e poi Achille si incazza e non combatte più. Insomma un gran casino.

Ma che fine fa Elena al termine della guerra?
Muore con Paride? No, si uccidono solo fra maschi.
Si suicida? No, non ne ha il coraggio.
Torna dal marito? No, non è possibile. E invece SI, almeno così viene raccontato nell’Odissea…..
Dai, non è vero!

Dopo 10 anni di guerra, morti e sciagure, famiglie decimate, carestia e chi più ne ha più ne metta, veramente torna a Sparta col marito? Ora capisco l’epiteto esornativo da dove deriva.