Ed eccoci a due settimane, di cosa, inutile dirlo. Va bene ve lo dico, quarantena o meglio reclusione! Ormai tutte facciamo il conteggio dei giorni tipo Carcerati nelle celle, con il gesso sui muri |||| ||||

La mia quarantena è cominciata così: ero in Sicilia a trovare i miei genitori, viaggio pianificato mesi fa e nessun apparente motivo per disdirlo. Poi all’improvviso il mio volo di ritorno è stato cancellato.

Sono bloccata a casa dei nonni con mio figlio.
Mio marito è rimasto solo a casa.
Non ho possibilità di rientrare a casa prima dell’8 Aprile.

Però ci sono anche state cose negative.

Ad esempio io faccio la programmatrice. Figo, direte! Sì figo, sono stata una delle prime a convertirsi allo smart working, questo vuol dire che io ho continuato a lavorare full time, da casa, per tutto questo tempo, quindi il mio “tempo libero” è rimasto lo stesso.

Non voglio essere fraintesa per quanto sto per dire, perché le maestre di mio figlio sono eccezionali e ci mancano tanto (tantissimo). Però non offendetevi se non facciamo proprio tutte tutte le attività che mandate ogni giorno via whatsapp eh! Fino al disegno ci posso arrivare, ma appena iniziate a tirare fuori da non so quale scatola magica barattoli di vetro, colla vinilica, glitter (I GLITTER, dove li trovo i GLITTER, al mercato nero dei lavoretti!!!) mi viene il panico e cancello il video. Anche per il maestro di ginnastica che propone esercizi da far fare ai bimbi. Il mio piccolo che ha imparato ad arrampicarsi sui muri di casa conta come sport?

E anche per tutto il resto, opere liriche in streaming, cataloghi infiniti di film, flashmob, musei virtuali… quasi quasi mi metto in ferie, che non ho mai visto questo fermento culturale fino ad ora!

Però adesso che:

abbiamo pulito, poi abbiamo ripulito, poi abbiamo riordinato soffitte, garage, scantinati, in casa non abbiamo più niente da fare.

Abbiamo visto video di gente che si mette in tiro per andare a buttare la spazzatura, meme divertenti, trasformato Conte in un sex symbol (un processo che mi ricorda molto la sindrome di Stoccolma)… tutto questo inizia a far un po’ meno ridere.

Abbiamo fatto videochiamate con chiunque, anche con il “gruppo vacanze Trentino 2010”, e ci siamo ricordati perché non c’è stata vacanza Trentino 2011 con loro.

Avete cucinato torte per un reggimento (io no, erano già finite uova, lievito e farina al supermercato)

E ora che si fa? Ecco la lista di attività che non vi sareste mai sognate di intraprendere, ma che forse ora in reclusione ci fareste un pensierino.

  • videolezioni di Charleston. Siamo di nuovo negli anni ‘20 alla vigilia di una molto probabile recessione. Possiamo ballare, ma non in coppia. Quale momento migliore per rispolverare questo grande classico?
  • leggere un grande (e voluminoso) classico della letteratura e sfidarsi a finirlo prima della fine della quarantena. Io sono ottimista e ho scelto “Cime Tempestose”, solo 428 pagine, ma sono disponibili anche la versione pessimista della challenge con “Guerra e Pace”, 1584 pagine e quella fatalista con “Alla ricerca del tempo perduto”, 2376 pagine.
  • preparare addobbi. Per Pasqua? Ma no, questo lo avete già fatto nelle scorse settimane. Per Natale! In fondo mancano solo 9 mesi, volete perdere l’occasione di fare delle decorazioni con materiali prettamente primaverili? Basta agrifoglio e aghi di pino, sfruttiamo il glicine, le margheritine che iniziano a spuntare sui prati, le violette.

Delle belle ghirlande primaverili, che quando esporremo nelle nostre case a Dicembre, ci faranno dire che alla fine… non lo dico, perché sono scaramantica. Però lo penso, e spero lo pensiate anche voi.