Da quando internet ha raggiunto pure l’Iran, anche noi abbiamo iniziato a festeggiare San Valentino.

Prima lo festeggiavano solo i ricchi e quelli che avevano la parabola e potevano guardare i canali satellitari.
Appena se ne sono accorti i mercanti cinesi (che conoscono perfettamente i punti deboli di tutte le culture del mondo) hanno iniziato a portarci tutte le cose che potevano servirci nel giorno di San Valentino:  animaletti di peluche, fiori di plastica, cioccolatini a forma di cuore, gioielli finti, ecc.

Il regime iraniano prima non sapeva nulla di questa festa. Ma appena iniziarono a spuntare orsacchiotti giganti di qua e di là verso inizio Febbraio, capirono che sotto c’era qualcosa.
Ciò che gli fece più male fu l’amara scoperta che i festeggiamenti non erano per l’anniversario della rivoluzione islamica, ma per una festa immorale e per di più occidentale.

Per loro ogni manifestazioni d’amore e di felicità è una mancanza di rispetto verso i martiri della guerra, verso l’Islam e verso Dio in generale e quindi un peccato capitale.

Solo l’amore verso Dio, l’Imam e i politici, è giusto e concesso.

Ecco perché, da qualche anno, chi festeggia San Valentino e chi vende roba che riguarda San Valentino è un criminale e merita di essere punito.

Diversi negozi chiusi e tanti giovani arrestati in questi anni.

Mia nonne che va sempre a pregare nella moschea vicino a casa sua, ci disse che l’Imam aveva detto che i nostri nemici e i nemici dell’Islam mettevano nei cioccolatini di San Valentino una cosa che rendeva i giovani sterili, per poterci sconfiggere (vi giuro non è una battuta)!

Risultato? da allora sia i ricchi che i poveri festeggiano San Valentino.

Perché anche se il regime lo ignora “più è proibito, più lo desideri”.
Ci sono poi delle persone, come me, a cui non interessa San Valentino. O perché non credono all’amore o perché avrebbero voluto festeggiarlo ma sono single quindi si fingono disinteressate.

Comunque era molto meglio prima quando nessuno in Iran sapeva la data del San Valentino.
Perché quando portavi a casa il regalo del tuo ragazzo (che non dovevi assolutamente avere), la tua mamma pensava: vabbè non è il suo compleanno quindi si sarà comprata un regalo da sola.
Mia cugina, per esempio, una volta portò a casa un orsacchiotto di peluche gigante e disse che glielo avevano dato al lavoro (mo’ dal lavoro ha pure una figlia).

Però ora pure mia nonna, una tifosa scatenata del Islam e dell’imam della sua moschea, sa quando è San Valentino e basta tornare a casa con un semplice sorriso nel giorno di San Valentino che sei subito sotto processo.

Ora, dopo le sanzioni messi dagli USA sulla nostra nazione e la grandissima crisi economica che ha causato, i giovani hanno capito che devono evitare le spese inutili, tipo spendere soldi per amore o la futura famiglia.
Ultimamente le coppie cercano una bella scusa per rompere il loro rapporto verso il 10 febbraio.

Chiudono la loro storia. Passano San Valentino da bravi ragazzi in casa e il giorno 15 si telefonano o si messaggiano per dire quanto è stato brutto ieri senza di te e mi manchi e ti amo e torniamo insieme ecc.

Ci sono pure quelli che fingono di aver perso il nonno o uno zio due giorni prima di San Valentino per non regalare nulla alla propria ragazza. Il problema è che quando stai con una ragazza da quattro anni e ogni anni ti muore il nonno, la tua storia diventa un po’ improbabile.

In tutta questa storia quelli che hanno patito di più sono i mercanti cinesi che devono trovare un altro paese per i loro prodotti. Un paese che non sappia cosa sia San Valentino e perché si festeggia, ma credo che per loro sia impossibile.
Siamo stati gli ultimi e i più ignoranti.

Non mi stupirei se l’economia cinese crollasse dopo il divieto di festeggiare San Valentino in Iran.

Forse alla fine le sanzioni emesse dagli USA sull’IRAN erano proprio per questo motivo.