Reduce da un paio di settimane di vacanza in Francia, non ho potuto non notare alcune radicali differenze tra noi italiani e i nostri cugini d’oltralpe. Piccoli dettagli nella routine della vita quotidiana, che ne fanno un popolo dagli usi e costumi veramente inusuali. Studiati da diversi ricercatori che arrivano in loco da più parti del mondo, soprattutto durante il periodo estivo, i francesi continuano a mettere in pratica le loro abitudini pensando di essere un popolo normale.
Ecco alcune stranezze che ho riscontrato anche io e che, lo ammetto, mi hanno messo in imbarazzo più di una volta.

Innanzitutto il popolo francese ha l’abitudine di fare pipi anche fuori casa e, per vivere questa mania senza vergogna, ha disseminato tutti i luoghi pubblici di servizi igienici gratuiti. Per una italiana come me, che viaggia con fazzolettini di carta e un euro sempre in tasca per pagare la bottiglietta d’acqua al bar pur di accedere alla toilette, si tratta di un fatto sconcertante. Mi sono ritrovata a passeggiare per piazze, musei e parchi pubblici con queste fastidiose indicazioni di “Toilette” sempre davanti al naso. Per non parlare della pulizia all’interno… sempre ‘sto odore di lavanda che arieggia dalla Bretagna alla Provenza, sensazione veramente fastidiosa, superata facendo fare alle bambine un paio di pipi tra gli alberi, come si usa da noi, e tenendomi il mal di pancia per tutta la giornata.

Oltre alle toilette, i francesi hanno anche il vizio di frequentare spiagge pubbliche.
Per chi è stato sempre al mare in Liguria, occorre forse spiegare meglio il concetto. Si tratta di ampi tratti di costa, sia al mare che lungo i laghi o i fiumi, attrezzati con sabbia per favorire l’accesso in acqua, servizi pubblici con le docce, sdraio, fontana con acqua fresca, chioschetto con caffè e gelati e presidio sanitario per le emergenze e chi più ne ha più ne metta. E mamma mia, e che dovrà mai succedere in spiaggia! Da quando Napoleone è tornato vivo dalla campagna in Egitto, i francesi sono pronti a tutto: tormente di sabbia, invasioni di cavallette e pure inondazioni. Al massimo ci sarà un bambino che si ingozza di fois groas e poi di tuffa, o la vecchietta rincoglionita che non vede la bandiera rossa e si concede un bagnetto tra le onde forza 6! Sti menagramo dei francesi, come se non fossi partita da casa con tre merendine nella borsa e il thermos col caffè per tutto un battaglione dell’esercito.
Ritrovo un po’ di benessere solo facendo la pipì in acqua e mi sento subito a casa.

Anche al ristorante, il francese ha un comportamento selvaggio: beve l’acqua del rubinetto facendosi portare una intera caraffa che nessuna paga… E che morti di fame!
E béveti un bicchiere di vino che ti fa bene e ordina un paio di coca cole per i pargoli che se no non riescono a buttare giù il croque monsieur ricoperto di formaggio.
E poi ordinano questi sciroppi non gasati a tutti i gusti: framboise, cassis, pompelmousse… ma parla come mangi, che non si capisce che cacchio sto ordinando. Coca e Fanta almeno sono vocaboli universali: che ci hanno insegnato a fare l’inglese se poi non lo usiamo in vacanza?

Ma le stranezze in Francia non si esauriscono a tavola; si espandono anche nei modi che hanno per muoversi. Usano queste piste ciclabili dove puoi andare solo con la bicicletta per chilometri e chilometri, addirittura raggiungendo un altro paese.
Ma siete proprio fuori! Dovrei passare tutte le mie vacanze a pedalare? E per che cacchio state facendo la TAV? Per trasportarci i bagagli mentre andate in bici da Lione a Parigi? La solita grandeur che vi ha resi famosi nel mondo.

Ma sapete che c’è? la Francia mi ha proprio rotto e io l’anno prossimo torno a Finale Ligure perché quella sensazione di ressa anche in spiaggia è l’unica cosa che mi fa poi tornare felice al lavoro. Altrimenti forse emigrerei…. magari oltralpe.